Comune di Carrosio

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    Storia


    STORIA E DESCRIZIONE DELLO STEMMA COMUNALE

    "D'azzurro con coppia di spade d'argento incrociate e fonte a due zampilli al cantone sinistro del capo, sormontato da corona di Comune e circondato da rami di quercia e di alloro decussati in punta". (Concesso con DPR. 12 Febbraio 1962). Fantasiosa composizione desunta dai cenni sul paese contenuti nell'opera di G. CASALIS, Dizionario geografico, storico, statistico, commerciale degli Stati di S.M. il Re di Sardegna, vol.VII Torino 1845.

    ORIGINE DEL NOME DEL COMUNE

    Citato nelle fonti d'archivio dei secoli XI-XIV come Caroxium e Carosium. In seguito indicato come "Carosio". Dalla fine del XVIII secolo il toponimo inizia ad essere trascritto, anche se non sistematicamente, nella forma attuale (Carrosio con genimazione della erre). Una dubitevole ipotesi prospettata da C. GOGGI (Toponomastica Ligure della nuova e dell'antica Liguria, Genova 1967), fa derivare l'etimo del toponimo dal fonema paleoligure kar, inteso come sasso o roccia.

    EPOCA DI FONDAZIONE

    La prima testimonianza documentata della località risale all'anno 1006. I primi riferimenti al nucleo urbano agli anni 1030 e 1141.

    ISTITUZIONE DEL COMUNE

    Gli Statuti Comunali sono irreperibili. Il più antico documento che fa riferimento specifico al Comune è il "Registrum Comunis Carosii" dell'anno 1709. Una conferma indiretta, assai più antica, dell'esistenza del Comune si può dedurre da una nota d'archivio del 1391 in cui gli uomini di Carrosio ribadiscono il giuramento di fedeltà alla Repubblica di Genova (Archivio di Stato di Genova, Buste Paesi. Carrosio, 5-345, c.l)

     ABITANTI A INIZIO SECOLO: 909 (censimento del 1901)
     ABITANTI AL 1999: 476
     SUPERFICIE TERRITORIALE IN KM2: 7,74
     ALTITUDINE s.l.m.: 254 m
     FRAZIONI DEL COMUNE : Ricoi.
     SEDE DEL PALAZZO MUNICIPALE: Via G.C. Odino n°71 - 15060 Carrosio AL.
     BIBLIOTECA: Biblioteca Comunale - Via G.C. Odino n°71

     

    NOTA STORICA

    Esiguo tassello appenninico di cultura e di tradizione ligure (anche se incluso, dal 1859, nella provincia di Alessandria) Carrosio è situato lungo la via della Bocchetta, sull'antico percorso commerciale tra Genova e la valle padana. Il territorio era compreso, in epoca romano-imperiale, nell'are libarnese, e la frazione Ricoi (Rivi caput) sembra conservarne una labile traccia toponomastica. Così come esigue testimonianze indirette della presenza longobarda nella località permangono nelle denominazioni dei colli Erbano (Haribann), Gazego (Gahagi), Garbletta (Wald)... La genesi storica del borgo, soggetto, nell'ambito del dominio Obertengo, alla signoria dei Vescovi-Conti di Tortona nel X secolo e a quella degli Adalbertini marchesi di Gavi tra XI e XII secolo, risulta composita e relativamente tardiva. Carrosio è infatti ricordato nelle fonti documentarie a far data dall'anno 1006, mentre le più antiche testimonianze sulle strutture urbane risalgono al 1141, allorchè i genovesi acquistarono il castello di Aimero, nucleo originario del primitivo paese. Fra XIII e XIV secolo la Repubblica concesse L'investitura di Carrosio a famiglie nobili e consortili della Superba: Castagna, Grimaldi, Di Negro. Successivamente la sovranità sul paese fu avocata dall'autorità regia, e il feudo imperiale di Carrosio venne assegnato agli Spinola, a cui subentrarono, nel 1585, i Salvago. Nel 1622 il possesso del borgo risulta condiviso tra la Repubblica di Genova gli Imperiale Lercari e i Doria. Pochi anni dopo, nel 1625, durante l'invasione delle truppe sabaude, i buoni villici, rafforzati da reparti polcevaraschi, depredano l'esercito di Carlo Emanuele I, accampato in prossimità del paese. Nel 1735 Carrosio viene assegnato al Re di Sardegna Carlo Emanuele III unitamente a una serie di feudi "internati o affini" al genovesato. Nella seconda metà del XVIII secolo, con la signoria dei Gavotti e dei Migliorati, si conclude la secolare vicenda del feudo, cancellato, nel 1798, dall'onda lunga della presenza francese nella valle. A Carrosio confluisce un gruppo giacobino (Armata Patriottica Piemontese) che tenta l'azione militare contro il Ducato di Savoia. Accolti senza particolare simpatia dalla popolazione i rivoluzionari, fra i quali erano presenti numerosi militari della Repubblica Ligure, insediano nel paese un vero e proprio governo autonomo, e ampliano via via il controllo sulle aree contermini, con azioni nelle valli dell'Orba e della Scrivia. Le turbolenze si protraggono per oltre due mesi, e segnano la vicenda rivoluzionaria di più lunga durata fra i moti insurezionali che hanno caratterizzato gli anni finali del XVIII secolo in Piemonte. Dopo la debellatio degli insorti da parte delle truppe sabaude, il paese è governato direttamente dal comando francese della divisione di Genova sino al 1802, allorchè viene aggregato alla Repubblica Ligure. Da questo momento Carrosio seguirà le sorti della città capoluogo, con la provvisoria incorporazione nell'impero napoleonico (1805) e la definitiva assegnazione al Piemonte sancita, nel 1815, dal Congresso di Vienna. Incluso, dal 1831, nell'effimera provincia di Novi, Carrosio entrerà poi a far parte, dal 1859, della provincia di Alessandria.

     

    PERSONAGGI ILLUSTRI
     
     
    TOMMASO AMERI (Padre Giacinto) Teologo Francescano. Carrosio 1919-Ge.Rivarolo 1960.
     
     
    FELICE COSTA Medico,Sindaco. Genova 1854-1938.
     
     
    GIANCARLO ODINO Comandante Partigiano, Medaglia d'Oro al V.M. Genova 1894- Passo del Turchino 1944.
     
     
    GIOVANNI ODINO Religioso Carrosio 1854-Genova 1931.
     
     
    GIOVANNI A. TRAVERSO Economista e Sociologo Genova 1897-Bois Colombes (Francia) 1978.
     
     
    Bibliografia                       Pubblicazioni

     


    Note del dott. Roberto Benso

     

    EDIFICI, MONUMENTI STORICO ARTISTICI E OPERE D'ARTE SIGNIFICATIVI
     
     
    Rocca del Lago
     
     
    Chiesa Parrocchiale S. Maria Assunta
     
     
    Oratorio della SS. Trinità
     
     
    Cappelletta di N.S della Trinità
     
     
    Cappelletta dei S. Sebastiano e Rocco
     
     
    Cappelletta dell'Ascensione
     
     
    Palazzo Comunale
     


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